sabato 22 agosto 2009

La Rambla di Barcellona

La Rambla è sicuramente il punto più trafficato (turisticamente parlando) di Barcellona.
Questo ampio viale è fiancheggiato da file di alberi e da corsie strette per il passaggio dei veicoli.
La Rambla è tutto un susseguirsi di chioschi, bar, ristorantini, edicole ma non solo: ci sono anche artisti di strada, i mimi e le statue viventi.
Per quel che riguarda gli artisti di strada è sempre un piacere fermarsi a guardarli, risultano sempre molto fantasiosi coi loro abiti e le loro idee. Ne ho visto uno un giorno che si chiudeva da solo dentro una vecchia valigia, era pazzesco veramente, non so proprio come sia riuscito a contorcersi in quella maniera.
Il nome Rambla deriva dal torrente stagionale, raml in arabo, che un tempo passava in questa zona.

Questa zona viene chiamata anche le Ramblas, al plurale, perchè composta da cinque tratti con nomi differenti: Rambla de Canalets, Rambla dels Estudis, Rambla de Sant Josep, Rambla dels Caputxins,Rambla de Santa Monica.
Ai lati della strada fanno bella mostra di sè vari palazzi con stili architettonici diversi.
Sulla Rambla stessa invece si susseguono bancarelle che vendono fiori e altre che vendono uccelli e animali di piccola taglia.
A tutte le ore del giorno è un brulicare di gente, la maggior parte turisti.
Verso sera sulle sedie si fermano i vecchietti a chiaccherare tra di loro del più e del meno.
La Rambla termina nella zona del Porto, dove sorge il monumento dedicato a Colombo.
Nei miei quattro giorni di permanenza a Barcellona questo è il posto ce ho frequentato di più, sia di giorno che di sera.
é sicuramente vivace, anche se risulta un po' caotico.
Ci sono tre o quattro fermate della metropolitana che sostano in vari punti, ma io consiglio di percorrerla partendo da Plaza Catalunya.
Moltissimi i bar dove fermarsi a bere qualcosa e assaggiare un paio di tapas, il mio consiglio è di guardare bene il listino prezzi prima di ordinare qualcosa, onde evitare brutte sorprese.
Un viale comunque bellissimo e pieno di vita, da non perdere assolutamente!
Da qui poi si puo' partire alla scoperta dei vari quartieri che compongono Barcellona.

venerdì 21 agosto 2009

Castello di Sirmione

Il Castello di Sirmione fotografato di sera, col colore delle luci notturne.

mercoledì 19 agosto 2009

Santa Maria del Mar

Non sono una fanatica delle Chiese, nel senso che non sono mai tra le prime attrazioni turistiche ce vado a vedere quando sono in un posto nuovo, ma a questa ci tenevo.
Non sono passati molti mesi da quando ho letto il libro '' una cattedrale sul mare'', romanzo che m'è piaciuto moltissimo, le cui vicende ruotavano attorno alla chiesa di Santa Maria del Mar.
Non potevo non passarci almeno davanti.
L'ultima mattina del mio soggiorno a Barcellona me la sono presa comoda e sono andata a passeggiare nei pressi di questa chiesa.
Santa Maria del Mar si presenta con uno stile gotico catalano autentico.
All' interno, il corpo principale è formato da una navata centrale e due navate laterali divise da file di colonne a pianta ottagonale.
Appena varcata la sogliada' un senso di sobrietà e semplicità.
Devo dire che, anche se non presenta grandissime decorazioni, m'è piaciuto di più l'interno che l'esterno, forse perchè esternamente appare un po' soffocata da tutti gli edifici e i palazzi che la circondano.
Bellissime le vetrate a colori, che danno un tocco di armonia, senza risultare comunque pacchiane.
Costruita nel quattordicesimo secolo, fu terminata in tempo record secondo gli standard del tempo: solo 59 anni!
Davanti alla fiancata meridionale si trova El Fossar de les Moreres, il cimitero dei Gelsi, dove furono sepolti i combattenti della resistenza catalana dopo l'assedio di Barcellona nel 1714.
Non ha deluso le mie aspettative anche se ammetto che mi aspettavo qualcosa di più imponente ma la colpa bisogna proprio darla a tutte le strutture che sono sorte a fianco.
Comunque, se ci si trova a passeggiare nel quartiere de La Ribera, una sosta ad ammirare questa chiesa è senz'altro d'obbligo.
L'ingresso è libero, ma le offerte sono ben accettate!
La fermata della metropolitana è anche abbastanza vicina.
Consigliata anche la colazione nel bar di fronte alla Chiesa, sopratutto la mattina presto quando c'è solo gente del posto che gira...è un atmosfera un po' più autentica da assaporare!

lunedì 17 agosto 2009

Lago di Tenno

Per Ferragosto non avevo grandi idee, volevo qualcosa di semplice e non troppo lontano,possibilmente senza restare inbottigliata nel traffico.
Dopo un po' di ricerce su internet ho scelto come meta il lago di Tenno, a nord del famoso lago di Garda.
L'unica preoccupazione era la colonna d'auto che andava verso il lago di Garda ovviamente, ma sono riuscita ad evitarla passando per piccoli paesetti ed evitando la strada principale.
Il lago di Tenno si trova immerso nelle montagne, accerchiato da tantissimi piccoli borghi medievali come quello di Frapporta e di Canale di Tenno.
Il parcheggio dove si lascia l'auto è a pagamento.
Il lago non è enorme, ma risulta carinissimo nel suo contesto.
A farla da padrone è il colore turchese delle sue acque.
Molte le persone che comunque hanno avuto la mia stessa idea per ferragosto.
Nel lago c'è un isolotto facilmente raggiungibile passando per un breve tratto di acqua bassa, ma era affollatissimo.
Abbiamo dovuto sistemarci in un altra zona, all'ombra delle piante.
Li vicino a noi c'era un chiosco ben fornito, qualche panca di legno e i servizi igienici ( prima volta che li vedo in un lago di quelle dimensioni).
L'acqua non era fredda, anzi, sembrava di essere in piscina, infatti la maggior parte della gente si rilassava in ammollo.
Ho visto che era presente anche un bagnino per le emergenze.
In alcuni tratti l'acqua è talmente bassa che sembra di essere in una spiaggia.
Ho passato veramente un bel pomeriggio a oziare in una cornice ambientale splendida.
Se sapevo che era così carino ci sarei venuta prima.
Per tornare indietro abbiamo fatto il giro completo del lago per vederlo sotto ogni angolazione.
Devo dire che è tenuto benissimo, pulito e con tante stradine praticabili agevolmente.
Qua e là sorgono ogni tanto delle strutture alberghiere, che comunque non rovinano il paesaggio.
Vicino al parcheggio ci sono anche un paio di ristoranti.
Molte persone per andare in acqua erano attrezzate con le scarpette di plastica, ma comunque i sassi non sono grossissimi, io sono andata in acqua a piedi scalzi.
E' così trasparente che ti invoglia proprio a tuffarti.
Probabilmente è poco popolare per via del vicino lago di Garda, ma secondo me chi è nella zona non se lo puo' perdere.
E' un posto veramente rilassante e le famiglie ci possono portare tranquillamente anche i bambini piccoli.
Ben segnalato da Riva del Garda, non è difficile da trovare, anzi.
Consigliata una visita anche ai vicini borghi.

giovedì 13 agosto 2009

Mercato de la Bouqueria a Barcellona

Ho sempre avuto una passione sfrenata per i mercati da quando sono stata in Perù, dove ce ne sono di coloratissimi.
A Barcellona il mercato più famoso è quello della Bouqueria, vicino alla Rambla.
Potevo perdermelo? Certo che no!
Impossibile non trovarlo, visto che ad un certo punto della Rambla metà dei turisti svolta a destra e lì appare subito l'insegna in alto : Mercat de la Bouqueria.
Era proprio ora di pranzo quando ho scorto l'insegna e ho subito detto al mio compagno: bene, oggi mangiamo qui ed offro io!
Ovviamente si viene subito invasi dagli odori forti degli insaccati e del pesce tipici dei mercati, ma dopo qualche minuto ci si abitua, ve l'assicuro!
Moltissimi i turisti che vengono qui a tutte le ore del giorno.
Come definire questo mercato?
Sicuramente un tripudio di aromi, colori e suoni.
Ogni banco espone la propria mercanzia e i più colorati sono quelli di spezie e frutta.
I banchi di frutta sono presi sempre d'assalto:con pochi euro si puo' avere una coloratissima macedonia di frutta fresca e frullati di ogni tipo e colore.
Per la gioia dei bambini non mancano i banchi di leccornie con ogni sorta di dolciume (felicità anche per le tasche dei dentisti!).
Io ho preso più di qualche fetta d'anguria, erano buone e invitanti, mentre il mio compagno s'è lanciato su macedonie miste e frullati di ogni tipo.
Per gli amanti della fotografia: qui date libero sfogo alle angolazioni e ai particolari!
Sicuramente non è il mercato più tipico e autentico della città, però ne esorto la visita perchè comunque vale la pena vederlo.
Tra l'altro se si vuole mangiare al volo spendendo poco è il posto migliore, però bisogna fare attenzione ai prezzi perchè variano di bancarella in bancarella.
I venditori di pesce li si trova prevalentemente la mattina, solo pochi restano il pomeriggio.

Spiaggia di Barcelloneta

La spiaggia di Barcelloneta: non ho parole per definirla.
Se fosse stata una discoteca l'avrei apprezzata per la gente e il clima giovanile.
Ma come spiaggia no, è lontana dall'essere uno di quei posti in cui potrei stare per più di mezza giornata.
Ogni singolo centimetro cubico era occupato da qualcosa o qualcuno.
Non c'era un posticino tranquillo neanche a pagarlo oro.
Una quantità infinita di gente che puo' essere paragonata a quella che si trova alla stazione centrale di Milano il lunedì mattina.
Non avevo mai visto niente di simile.
Il bello comunque è il fatto di essere gettonatissima tra i giovani.
Non è pulissima ovviamente, ma è lunghissima e di sabbia chiara.
La sera è comunque piacevole camminare per il lungomare e vedere le onde.
Ogni tanto c'è qualche bar sulla spiaggia, qualche gruppetto che suona oppure semplicemente qualche artista di strada che cerca di ramazzare qualche soldo.
Praticare qualche sport è impensabile, non c'è nemmeno lo spazio per giocare con le racchette da spiaggia da tanto sono stipate le persone.
Mi ha dato proprio l'idea del luogo di ritrovo per tutti, una spiaggia presa d'assalto.
Non è comunque tra le peggiori che ho visto, anche se è lungi dall'essere una di quelle ce consiglierei.
Una passeggiata serale comunque non è da escludere se si passa qualche giorno a Barcellona, sopratutto per respirare un po' d'aria fresca.

mercoledì 12 agosto 2009

Museo Erotica a Barcellona


Museo dell' Erotica di Barcellona: secondo i post e opinioni trovate in rete nulla di eccezionale, anzi, da evitare.
E' ubicato proprio nella Rambla, se non di punta attentamente l'occhio lo si potrebbe passar via senza accorgersene.
Noi abbiamo deciso di entrare, per curiosità.
Le strette scale conducono al piano superiore, questo museo è ospitato nell'appartamento di un vecchio edificio.
L'arredamento è spartano, ma ci pensano i contenuti a creare quell' atmosfera piccantina.
Subito mi ricordava uno di quei postriboli francesi che si vedono nei vecchi film.
Si entra ed ecco che ad accogliere i visitatori in entrata c'è un fallo-statua di legno più alto di me: tutti ci fanno la foto ricordo vicino!
Si prosegue per quella che è una stanza colma di ogni tipo di immagine,fumetto e statuetta in posizioni erotiche di ogni tipo.
Devo ammettere che le statuette in ceramica giapponesi avevano una fantasia sfrenata.
Ai muri si alternavano quadri e lavorazioni in legno sullo stesso tema.
Uno dei quadri era firmato anche da Mirò.
I disegni e le varie stampe erano divise per nazioni e periodo.
E' interessante vedere come si accomunano le diverse civiltà in certe circostanze, non avrei pensato.
Più libertini i francesi comunque in fatto di immagini e scene.
Un un altra saletta erano esposte delle stampe erotiche dei giorni nostri, niente di nuovo o particolare comunque, tutte cose che si possono vedere anche in televisione.
Più interessante la stanza delle torture sadomaso, con manichini vestiti con l'abbigliamento del caso e macchine per le torture create con attenzione certosina.
Più avanti, in una piccola saletta dove si schiattava dal caldo, un maxischermo proponeva vecchie sequenze di film porno.
Ho visto uscire una signora sulla cinquantina al seguito del marito: era vistosamente accaldata, imbarazzata e rossa in viso, forse quei film le ricordavano i tempi andati, chissà, comunque mi aveva incuriosito.
Il film era veramente vecchissimo, e più che erotico lo trovavo comico, ma comunque è stato interessante vedere la netta differenza coi film di oggi.
Sotto certi aspetti questa visita è stata anche istruttiva e comunque con tutti i musei di cimeli di guerra sparsi per il mondo, un po' d'amore non guasta mai.
In quanto a differenze geografiche, sull'arte amatoria bisogna dire che tutto il mondo è paese.
Il prezzo del biglietto di ingresso non è proprio stracciatissimo, però uno strappo alla regola ci puo' stare.
Non c'erano moltissimi visitatori quando ci sono andata io, però quelli che c'erano erano TUTTE coppie di ogni età.

martedì 11 agosto 2009

Parc Guell


Parc Guell è sicuramente uno tra i giardini più visitati di Barcellona.
Io ho voluto visitarlo in due tappe, in due giorni differenti, per avere la possibilità di gustarmelo con la dovuta calma.
Questo parco nasce nel 1900, quando il conte Guell affidò all'architetto Gaudì il compito di trasformare un terreno coperto da alberi in una città in miniatura dove ci fossero giardini all'inglese e dimore per gente ricca.
Lo stesso Gaudì riuscì a realizzare tre chilometri di sentieri,strade,scalinate,padiglioni e una piazza prima che il progetto fallisse e venisse abbandonato.
Questo fallimento oggi registra milioni di entrate.
Io ci sono sempre arrivata da retro,per la baixada de la Gloria, dove arrivavo tramite una scala mobile...percè credete,la salita senza queste scale mobili sarebbe veramente ardua.
In tutte le entrate vengono consegnati deplian con la mappa di Parc Guell.
Dalla zona alta, da dove sono entrata, c'è una vista su Barcellona che è semplicemente strepitosa...si vede anche la Sagrada Familia!
I sentieri che si possono imboccare sono tantissimi e permettono di trovare angolini tranquilli senza troppi turisti.
Noi ci siamo fermati a mangiare un panino all'ombra delle piante. Nonostante fosse mezzogiorno e il sole fosse accanito, al'ombra si stava e si respirava bene.
E poi è anche piacevole passare un paio d'ore in questo posto un po' incantato.
Gli angoli da vedere sono tantissimi, ad esempio il ponte degli innamorati che sembra rubato ad un borgo medievale.
Nell'entrata principale, in carrer d'Olot, le due costruzioni fiabesche danno il via ad una serie di particolari monumentali del parco.Ai piedi della scalinata si trova la lucertola a mosaico che è divenuta un simbolo sempre presente nei souvenir.
La scalinata conduce alla Sala Hipòstila, un labirinto formato da 84 colonne nato per ospitare il mercato.Sopra la piazza circondata dal Banc de Trencadis, una panchina di ceramica decorata che serpeggia la piazza.
Poco più avanti, sulla destra, c'è la casa dove Gaudì trascorse i suoi ultimi anni : oggi è un museo che conserva i suoi cimeli, l'entrata è a pagamento.
Suggestivo questo parco e anche molto vivace.
Ho apprezzato il fatto che fosse ben tenuto e curato, sopratutto da parte dei giardinieri.
Se si fa attenzione, vicino al ponte degli innamorati, c'è una combriccola di pappagallini verdi che fa le gare da una pianta all'altra...sono carinissimi!A me il posto è piaciuto moltissimo, non a caso ci sono stata due volte in quattro giorni.
C'è un bar all'interno, ma è un po' caro, conviene rifornirsi di bibite prima di entrare.
Dimenticavo, almeno questo, tra tutti i capolavori di Gaudì, ha l'ingresso gratuito.

lunedì 10 agosto 2009

Il museo della xocolata a Barcellona

Uno dei musei che ho visitato a Barcellona è stato quello della cioccolata.
Visto che l'ultimo giorno della nostra vacanzina ci permetteva di avere la mattina e il primo pomeriggio liberi abbiamo deciso di spenderlo nel museo della cioccolata, una cosa poco impegnativa.
Abbiamo preso la metropolitana che fermava proprio da quelle parti e in pochi minuti a piedi siamo arrivati davanti all'edificio.
Si entra nel negozio-bar doveè in vendita ogni tipo di cioccolata : da quella in tazza alle tavolette e praline aromatizzate.
Le vetrine espongono una quantità e varietà infinita di cioccolato.
Qui si paga il biglietto e viene fornito un ticket che consiste in una barretta fondente di cioccolato da 25 grammi.
Questo museo è frutto del lavoro della scuola di pasticceria di Barcellona.
Per i golosi questo è il paese dei balocchi.
Si entra in un settore dove i pannelli introducono alla storia del cacao e alla lavorazioni di quest'ultimo.
Seguono poi le sculture di cioccolato che variano dai monumenti storici ai personaggi dei cartoni animati, troppi per elencarli tutti, ma quello che m'è rimasto impresso era il cavallo bianco di Lucky Luke: perfino i dentoni erano precisi, un lavoro certosino incredibile!
Sono moltissimi i capolavori di cioccolato da ammirare, ed ogni anno i soggetti cambiano.
Percorrendo la sala si arriva alla cucina, dove in certi orari gli studenti fanno vedere la lavorazione e come nascono queste sculture.
Quel giorno non era prevista nessuna dimostrazione: abbiamo dovuto accontentarci delle opere finite.
Proseguendo si incontrano i vecchi macchinari che venivano impiegati nella lavorazione del cacao.
Si arriva infine al bar, dove qualche persona seduta al tavolo beveva caffè o una tazza di cioccolata...io, dato il caldo che c'era fuori, ho preferito evitare...però passando per il banco ho preso un nove-dieci praline di assaggio che erano squisite ( e gratuite).
Molto divertente la visita, che fa tornare un po' bambini.
Abbiamo pagato l'ingresso sui quattro euro a testa e non mi è mai sembrato un prezzo eccessivo.
Da non perdere la visita se si hanno bambini al seguito.
Se fossi andata a Barcellona in inverno avrei comprato qualche ghiottoneria da portare a casa, ma essendo luglio si sarebbe squagliato tutto prima ancora di arrivare a fare il check in in aeroporto!
In concomitanza c'era un esposizione sullo spazio e i pianeti, ma non essendo io amante di questa materia ho saltato volutamente.

domenica 9 agosto 2009

Lago di Braies

Ho deciso di andare al lago di Braies venerdì 7 agosto, per festeggiare i tre anni di fidanzamento.
Sapevo che ci volevano almeno tre ore di auto per arrivare, così ci siamo alzati prestino e alle 6 e mezza eravamo già in strada.
Il posto merita comunque la fatica della strada.
C'è una leggenda che aleggia attorno a questo lago che m'è piaciuta molto.
Pare che tanto tempo fa le montagne della Valle di Braies fossero abitate da selvaggi dall'aspetto aspro ma comunque non cattivi.
Nelle pietre delle montagne v'era tanto oro che loro forgiavano per farne monili.
Quando nella valle arrivarono i pastori a far pascolare il bestiame, i selvaggi donarono loro collane e anelli, mostrando l' oro delle montagne.
L'avidità di alcuni pastori dette via a dispute e contese.
Per mettere un freno a questo supplizio i selvaggi fecero sgorgare delle sorgenti dal profondo della terra.
Si creò una grande distesa d'acqua, che separava le montagne dalla valle dei pastori.
Questa grande distesa d'acqua era il Lago di Braies, che io ho visto senza oro ma per fortuna anche senza la pioggia, visto che abbiamo intivato una spendida giornata di sole.
Non è difficile arrivarci, le strade sono ben indicate e anche controllate dalla polizia, quindi se ci andate cercate di non correre in auto!
Abbiamo lasciato l'auto nella distesa di sassi adibita a parcheggio, che c'è costato 4 euro.
Il sentiero che costeggia tutto il lago parte da dove sorge l'unica struttura alberghiera.
Si possono anche noleggiare delle barchette a remi in questo punto, ma noi abbiamo preferito la passeggiata romantica.
Romantica fino a un certo punto,perchè pare che un sacco di gente abbia avuto la nostra stessa idea.
Con la calma assoluta abbiamo raggiunto l'altra sponda del lago, sostando ogni tanto per fare qualche scatto.
Qui ci siamo fermati a stendere armi e bagagli per prendere un po' di sole e consumare il pranzo al sacco.
L'acqua non era freddissima, si poteva tranquillamente fare il bagno in mezzo ai pesciolini.
La bellezza del paesaggio è splendida: il lago è circondato dalle montagne che, volendo, si possono raggiungere a piedi attraverso i vari sentieri segnalati dai cartelli in legno.
Nonostante sia divenuto una delle attrazioni di maggior rilievo della Val Pusteria devo ammettere che è tenuto bene ed è pulito.
Ci sono cestini per i rifiuti in vari punti del percorso.
Alcuni tratti presentano scale e corrimano in legno, per garantire una maggior sicurezza.
Nel pomeriggio abbiamo ripreso la nostra passeggiata.
Ci sono alcuni scorci che meritano veramente d'essere fotografati.
In riva al lago c'è anche una piccola chiesetta che permette di assistere alle funzioni religiose.
Molte le famiglie coi bambini, ma molte anche le compagnie di giovani.
Sono stata proprio contenta e soddisfatta di aver scelto questa piccola perla della Val Pusteria come meta.
Spero in futuro di poterci tornare ancora per il paesaggio, per i colori e pe la tranquillità.

giovedì 6 agosto 2009

Sagrada Familia

L'opera incompiuta dell'architetto di Dio: la Sagrada Familia.
Più volte ammirata in cartolina e sui libri, mi sono ritrovata a scrutarla dall'alto di Parco Guell.
Solo il giorno dopo ho preso la metropolitana che portava proprio davanti.
La prima cosa che ho detto al mio compagno quando ero davanti all'ingresso è stata : '' Guarda, sembra che voglia staccarsi dalla terra per volare verso il cielo!''.
E se Gaudì stesso avesse voluto conferirle un senso di potenza, di superiorità...beh, secondo me ha centrato il bersaglio.
Nonostante sapessi che pagando il biglietto di 11 euro non avrei visto molto all'interno visto che è ancora in cantiere, ho pagato e sono entrata.
Perchè questo edificio ti accende la curiosità, la voglia di vedere i dettagli da più vicino.
La parte su cui mi sono soffermata di più è stata la Facciata della Natività.
Qui il portale è diviso in 3 parti che rappresentano la Speranza, la Carità e la Fede.
E' tutto un intreccio di sculture realizzato a regola d'arte, tanto che le scene sembrano poter prendere vita da un momento all'altro.
Oltre ai personaggi che caratterizzano la nascina come i re magi, i pastori e gli angeli si notano molte sculture che richiamano la natura, come vari tipi di piante e animali:un esempio è la colonna sorretta dal dorso di una tartaruga gigante.
Dalla parte opposta dell'edificio si trova la facciata della Passione, che richiama gli ultimi giorni di vita di Cristo e la sua morte.
Qui le colonne sembrano volersi staccare dal terreno per raggiungere il cielo, tipo radici di una pianta: è uno spettacolo veramente da vedere!
E sottolineo anche quello che diceva la mia guida: se si ha un solo giorno per visitare Barcellona questo è uno di quei posti da non perdere assolutamente.
La facciata della Gloria, che diventerà quella principale, era coperta dalle impalcature e quindi non visitabile.
L'interno è ancora un cantiere aperto, si vedono gli operai al lavoro, ma si puo' cominciare ad ammirarne il soffitto e i mosaici sulle vetrate.
Sempre all'interno, nella cripta della chiesa, si trova il Museu Gaudì, che illustra la vita e l'opera dell'architetto.
Era possibile prendere due ascensori, a pagamento, per salire sulle torri, ma quel giorno la cosa era impensabile, visto che la fila richiedeva un attesa di due ore e il mio compagno comunque non sarebbe salito perchè soffre di vertigini.
Trovo che comunque 11 euro di ingresso siano un po' troppi per un interno che è ancora sotto lavoro, ma almeno ho potuto ammirare le due facciate e i particolari da più vicino.
Spero di riuscire a vederla terminata un giorno, è un opera d'arte che merita veramente!

mercoledì 5 agosto 2009

Residenza universitaria Agora a Barcellona: non solo per studenti!

Per la mia mini vacanza a Barcellona ho scelto di affidarmi a booking.com, che mi ha trovato una residenza universitaria alla modica cifra di 99 euro per 3 notti in due.
Non sono mai stata in un ostello quindi non sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma le recensioni che ho trovato in rete erano tutte positive.
Sono scesa alla fermata della metropolitana che mi avevano indicato e ho dovuto chiedere un po' in giro per trovare la struttura, che risultava proprio essere immersa nella zona universitaria.
Abbiamo svolto le solite incombenze alla reception dove il personale è stato di una squisitezza infinita.
La nostra camera era al secondo piano, raggiungibile in ascensore.
La camera, di dimensioni normali, aveva i due letti singoli, due scrivanie e mensole stile ikea, due armadi a muro nel corridoio, finestrone enorme con tende pesanti per non far passare la luce ( che si è rivelato ottimo), bagno semplice, pulito e spazioso, dotato anche di un set di cortesia.
La cosa più apprezzata è stata l'aria condizionata.
Singolare il colore del muro: da una parte rosso vivo e dall'altra verde fastidio.
Alla reception ci avevano avvisato che per quei tre giorni non era prevista la pulizia della camera, ma comunque noi la usavamo solo per dormire e abbiamo lasciato pulito come quando siamo arrivati.
Nota dolente per noi accaniti fumatori era proprio il divieto di fumare.
La vista dava sul retro della residenza universaria, niente di chè.
La struttura era interamente arredata con mobilio e pittura dai colori vivi, molto giovanile come ambiente.
Nella sala comune c'erano dei distributori di bevande calde, snack e bibite, mentre fuori in giardino c'erano solo gli accaniti fumatori come noi.
L'insieme globale è molto moderno, anche perchè credo che sia stato aperto nel 2008.
Il personale alla reception è poliglotta e sempre pronto a fornire indicazioni.
Hanno anche una sala bagagli per il deposito.
La colazione era compresa nel prezzo, si consumava a buffet nella sala al piano inferiore ed era molto ricca : dai piatti caldi salati agli affettati, brioches,pane,cereali..addirittura la marmellata era quella della Hero! Una chicca direi, altro che prodotti da discount!
Ho cenato qui una sola volta, comprando il ticket alla reception alla modica e onesta cifra di 4 euro e cinquanta.
Sempre tutto a buffet.
La carne e il pesce erano buoni, il risotto anche, c'erano anche una bella varietà di verdura che aveva un aspetto gradevole, dolci a go-go, sia al cucchiaio che torte e, cosa che non avevo mai visto in nessun altro posto, le patatine!
C'erano proprio tre ciotoloni di patatine...forse per l'aperitivo? Beh, io vado matta per le patatine e ho molto apprezzato la cosa.
La zona è molto tranquilla di giorno e ancora di più la notte.
Non ci sono bar o locali nelle vicinanze, bisogna spostarsi con i mezzi pubblici.
Forse l'unica nota dolente è proprio la distanza dal centro di Barcellona, ma bastano comunque 20 minuti di metropolitana.
La fermata della metropolitana e del bus è a 10 minuti a piedi (tra l'altro l'ostello si trova in una collinetta).
Ritengo comunque che sia un buon punto d'appoggio per chi cercasse soltanto un letto per dormire la notte.
Ottimo il rapporto qualità prezzo.
Ho visto anche qualche cliente diversamente abile, visto che gli spazi sono molto ampi è agibile a tutti.

martedì 4 agosto 2009

Dunas Alisios a Fuerteventura

Per Fuerteventura ho preso un pacchetto all inclusive della Phone and Go, visto il prezzo conveniente che aveva: prenotato a febbraio costava 200 euro in meno rispetto ai prezzi dell'anno scorso.La struttura dove ho alloggiato è il Dunas Alisios, una sorta di villaggio composto da tanti appartamentini e quindi c'erano tante famigliole!
Siamo arrivati tardissimo il primo giorno, verso mezzanotte, ma alla reception ci hano fatto trovare un sacchetto che conteneva sandwich, frutta e acqua (almeno abbiamo chiuso il buco che avevamo nello stomaco).
In dieci minuti ci hano consegnato le chiavi dell'alloggio e la mappa del villaggio per trovarlo.
L'appartamentino era di dimensioni abbastanza ampie per due persone, e comunque io mi aspettavo una camera, non un appartamento.
La cucina non l'ho mai usata, ma era attrezzata con ogni cosa: bollitore, tostapane, forno a microonde, piatti e stoviglie.
Il salotto aveva una poltrona e un divano che volendo diventava un terzo letto.
C'era anche la televisione, ma non siamo mai riusciti a farla funzionare.
Il bagno: piccolino e senza finestra, aveva la vasca e sul lavandino un set di cortesia.
Uno dei problemi che abbiamo riscontrato è stato quando dovevamo tirare l'acqua del water: praticamente, siccome c'erano delle perdite dai tubi, dovevamo aprire il condotto dell'acqua solo quando ci serviva, sennò trovavamo il bagno allagato.
La camera non era grandissima, ed era composta da due letti singoli ravvicinati, un comodino solo, una cassettiera mentre l'armadio a muro era fuori dalla stanza.
Altro problema riscontrato era la tenda alla finestra : era così fina che entrava un sacco di luce anche di notte, visto che c'era il lampione proprio fuori dalla porta.
La prima sera ho trovato anche uno scarafaggio in camera, ma sono riuscita a spazzarlo fuori...poi non e ho più trovati (almeno, dentro in casa).
La pulizia del'appartamento veniva fatta quasi ogni giorno, mentre noi eravamo al mare.
Avevamo anche un terrazzino con lo stendino.
Davanti alla porta d'entrata avevamo il campo da tennis, quello da squash e anche la lavanderia che abbiamo usato una sola volta per lavare i teli mare (3,50 euro al gettone).
Vicino al bar c'erano due biliardi schiariti dal troppo sole e un tavolo da ping pong.
In un altra zona del villaggio c'era l'area giochi per bambini, che potevano usufruire del miniclub.
Questo villaggio disponeva di due piscine per adulti e due per bambini, sdraio a go-go ma pochi ombrelloni.
Credo che alla fine la piscina era il pezzo forte che curavano maggiornamente.
Il personale della reception e anche del bar era di una squisitezza unica, gentilissimo e ben preparato...mi sono venuti incontro in tutto e per tutto.
La posizione era ottima, proprio in centro a Corralejo ma lontano dal fracasso, essendo in una via laterale.
In due minuti si raggiungevano negozi, centro, ristoranti e bar.
L'animazione era solo per inglesi, niente animazione italiana...però ho visto che gli inglesi si divertivano un sacco!

Nota dolente: ristorazione.
Pessima!
Ok per la colazione che comunque prevedeva solite cose, come burro,pane,marmellata,qualche affettato,pomodori, fagioli e wurster..anche se non avevano un aspetto invitante.
I succhi erano quelli dolcissimi che fanno andare la glicemia alla stelle.
Pranzo e cena: sempre le solite cose presentate anche sempre nella solita maniera.
Per carità, si mangiava, non si moriva di fame...
ma si mangiava male...sempre patate fritte di contorno!
Al bar avevamo anche gli spuntini gratis, come hot dog e hamburger, ma anche questi non erano fatto come dio comanda....
le bibite erano gratis fino alle 23.00....mio moroso il primo giorno ha continuato a ordinare birre medie perchè non ci credeva che erano gratis...ha smesso con le birre quando ha scoperto che anche il rhum era gratis...

Per spostarsi dalla struttura consiglio il noleggio dell'auto, anche se fermata bus e taxi sono vicinissime.

lunedì 3 agosto 2009

Casa Batllò

Nei quattro giorni che ho passato a Barcellona ho dovuto fare per forza di cose una cernita sulle cose che avrei voluto vedere.
Ero molto combattuta sulle opere di Gaudì, tante per poterle vedere tutte.
Subito volevo scartare Casa Batllò per la Pedrera, anche per un fatto di costo, infatti l'entrata ci costava 16,50 euro a testa.
Poi però una frase scritta nella mia guida cartacea mi ha fatto cambiare idea e cioè che ''valeva ogni singolo centesimo del prezzo d'entrata''.
E così eccomi sul viale Passeig de Gracia.
Stavo camminando immersa a guardare le vetrine, quando all'improvviso mi sono girata per parlare col mio compagno ed eccola lì : l'impatto alla vista della casa è stato fortissimo.
é davvero seducente, non si puo' non restarne ammaliati.
E' sicuramente l'edificio più bizzarro che io abbia mai visto.
La facciata si presenta a frammenti di mattonelle azzurre, lilla e verdi, con balconi e finestre a forma d'onda.
Dal tetto, anch' esso irregolare, spicca una torre solitaria.
Se la si fissa per un po' si intuisce il perchè la gente del posto la chiama casa dels ossos : i balconi danno veramente l'idea di qualcosa di scheletrico.
Pagato il biglietto entriamo e veniamo forniti di audioguida in italiano, che ci porta a scoprire tutti gli angoli della casa.
Veniamo introdotti al lavoro del genio Gaudì, a cui era stata commissionata la ristrutturazione di questo edificio di proprietà della famiglia a capo dell'impero Chupa Chups.
Il piano nobile, è indescrivibile a parole: finestre e porte dalle linee sinuose pensate nel minimo dettaglio per catturare la luce e filtrare l'aria, il soffitto a spirale che avvolge un lampadario a forma di sole, il camino a forma di fungo, la scale avvolgenti..uno spettacolo!
Man mano che proseguiva la nostra visita l'audioguida ci svelava l'architettura minuziosa di Gaudì, che per questa casa ha preso come elemento d'ispirazione il mare.
E' stato possibile visitare il primo piano, la terrazza e l'attico.
In questa casa nemmeno il lavatoio è stato lasciato al caso, perchè non avevo mai visto niente di simile (un architettura ad archi particolarissima).
Sicuramente la visita vale il prezzo del biglietto e comunque chi va a Barcellona non puo' non fermarsi ad ammirare questa opera d'arte, sia di giorno che di sera.
Non pensavo fosse possibile realizzare una casa dai muri così ondulati, e non pensavo nemmeno esistessero serramenti a onde.
L'architetto seguiva direttamente i lavori della casa e spiegava ai falegnami come dovevano realizzare i vari elementi..io penso che questi ultimi l'avessero preso anche per matto.
Da lontano l'esterno mi ha dato l'impressione di essere a squame, proprio come un pesce.
Tra la Pedrera e casa Batllò ho preferito la visita a quest'ultima, e ne sono rimasta veramente soddisfatta..la Pedrera sarà per il prossimo week end che farò a Barcellona.

Per arrivarci si prende il metrò che arriva a Passeig de Gracia.